Safari fotografici. 10 consigli per grandi scatti.

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  1. Corpo macchina e obiettivi. Una reflex digitale o mirrorless con sensore compreso tra i 20 e i 30 Mp è l’ideale per garantire qualità del file e possibilità di utilizzare valori Iso alti in condizioni di scarsa luce (ad esempio all’alba e al tramonto). Ma ci permetteranno anche di effettuare, se necessari, dei moderati crop delle nostre immagini. Rispetto alle reflex le mirrorless hanno il pregio di essere più silenziose, caratteristica che ci aiuterà molto in presenza di animali poco abituati alla presenza dell’uomo. Un teleobiettivo è indispensabile per riprendere i nostri soggetti senza disturbarli. Nei safari fotografici non esistono obiettivi troppo lunghi, soprattutto volendo fotografare soggetti di piccole dimensioni come gli uccelli. Lenti fisse come il 400 mm f 2,8 e il 500 mm f 4, con teleconverter dedicati (1,4 x o 2x) vanno considerate la costosissima ottima scelta per questo tipo di foto. Un 70-200 mm f 2,8 (meglio se corredato da un duplicatore di focale 2x), un 100-400 mm f 4 o un 200-400 f 4, sono altre buone opzioni possibili. Tra gli obiettivi più utilizzate per questo tipo di fotografia ci sono i super tele-zoom, come il 150-600 mm, il 200-500 mm o il 180-600 mm. Al di là di prezzi decisamente più contenuti, questa categoria di ottiche, generalmente meno luminose rispetto a quelle fisse, risultano però più versatili, soprattutto se ci si sposta in macchina, quando le distanze dai nostri soggetti possono essere molto variabili. Un obiettivo grandangolare ci aiuterà poi a catturare paesaggi e ambienti più ampi e a mostrare l’habitat degli animali ripresi. Evitando così il famigerato l’effetto “album di figurine”, che pervade spesso molte delle foto realizzate duranti i safari fotografici. Uno 24-70 mm in questo senso potrebbe essere la migliore scelta per coprire la maggioranza delle situazioni di scatto.

  2. La luce è tutto. Le ore dell’alba e del tramonto offrono la luce migliore per fotografare la fauna selvatica. Sono oltretutto i momenti in cui è più probabile trovare gli animali in attività. I colori più saturi e le ombre più lunghe ci aiuteranno a creare una maggiore tridimensionalità delle nostre immagini. Il minore contrasto tra luci alte e luci basse mette in condizione inoltre la macchina di catturarle entrambe nel modo migliore, facilitando così anche la successiva post-produzione.

  3. Avere pazienza. Il safari fotografico in natura non ha nulla a che vedere con le foto scattate nei parchi faunistici o in altri ambienti “controllati”. Qui gli animali selvatici non posano su richiesta e spesso non è neanche detto si riesca a incontrarli. Per ottenere delle buone immagini quindi bisogna armarsi di molta pazienza e concentrazione per cogliere il momento giusto, che può durare solo pochissimi secondi nel corso di un’intera sessione fotografica.

  4. Composizione creativa. Anche utilizzando il teleobiettivo è buona abitudine includere una porzione di sfondo all’interno della composizione. Un albero, una montagna o un l’acqua di un fiume o di uno stagno possono aggiungere contesto e profondità alle tue foto, rendendole più interessanti e meno banali.

  5. Scatta in RAW. Questo formato ti offre la massima flessibilità in post-produzione per correggere esposizioni e bilanciamento del bianco. Non si tratta di recuperare immagini sbagliate, ma di tirare fuori il meglio da quelle realizzate correttamente.

  6. Concentrati sugli occhi. Sono lo specchio dell’anima, anche nel regno animale. Un focus nitido sugli occhi crea un legame emotivo con lo spettatore. È su quelli, quindi, che deve essere sempre indirizzato il punto di messa a fuoco del nostro sistema AF.

  7. Sii rispettoso. Ricorda sempre che durante i safari noi siamo degli ospiti in un ambiente che è quello degli animali, non il nostro. È importante perciò mantenere una distanza di sicurezza e non disturbarli, soprattutto in momenti particolari come la caccia, la nutrizione o le fasi riproduttive.

  8. Cattura i comportamenti: Oltre a realizzare dei semplici ritratti, è importante cercare di documentare i comportamenti degli animali. Situazioni come quelle di un predatore che caccia o una scimmia che si nutre o gioca tra le fronde di un albero possono permetterci di scattare immagini davvero uniche e fuori dai consueti cliché della fotografia naturalistica. Che, colpi di fortuna a parte, sono in genere però il frutto di molta pazienza e perseveranza.

  9. Non avere paura di sperimentare. Non accontentatevi dei primi scatti realizzati di un soggetto, pur se buoni, ma continuate a cercare angolazioni e composizioni diverse e meno consuete, sia nel formato orizzontale che in quello verticale. Provare se possibile anche lo scatto in controluce assoluto, che può regalare immagini affascinanti e originali. Utilizzare sempre la modalità manuale per garantirvi il totale controllo sull’esposizione.

  10. Backup dei dati. Le immagini scattate, oltre che i ricordi, sono il tesoro che riporterai a casa dal tuo safari fotografico. I secondi, però, tendono rapidamente a svanire… Porta con te un numero adeguato di schede di memoria e tutte le sere, in albergo o in tenda, fai regolarmente un backup delle foto realizzate durante la giornata su un laptop e su degli HD esterni. Perdere i propri scatti è un’esperienza tristissima ma non così remota, che si può però facilmente prevenire.

Extra tips

  • Studia i soggetti delle tue foto. Conoscere le abitudini degli animali ti aiuterà a prevedere i loro movimenti e a pianificare i tuoi scatti. Per acquisire queste nozioni leggi libri specializzati o guarda documentari che raccontino la biologia e i comportamenti delle specie che speri di incontrare nel tuo safari fotografico.
  • Vestiti con colori abiti il più possibile mimetici, evitando colori troppo vivaci che potrebbero spaventare gli animali anche a grandi distanze, in particolare quando si effettuano safari a piedi.

  • Per realizzare foto nitide con i teleobiettivi utilizza quando possibile un cavalletto robusto con una testa adeguata al peso del complesso macchina-lente. Nei safari in fuoristrada utilizza un cuscinetto (il cosiddetto “sacchetto di fagioli”) su cui appoggiare la lente, rendendola più stabile. Ricordati di disattivare il sistema di riduzione delle vibrazioni, presente in molti obiettivi, quando la macchina è montata sul cavalletto o appoggiata sul bean bag.

Roberto Nistri
15-11-2024

www.robertonistri.com

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